Servizio del Tg di Tele Rama durante la seconda piantumazione ai Kurumuni in agro di Ruffano
«Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà». Ne era convinto san Bernardo di Chiaravalle. Peccato che nel Salento non ci siano boschi. Non più, almeno. Ma c’è stato un tempo in cui il cuore del Salento era ricoperto da una «foresta», uno splendido e lussureggiante bosco del quale oggi non restano che pochissime tracce.
C’erano una volta chiome e tronchi, ossigeno e ombra. C’era una volta un bosco, prima della distesa di ulivi. Se la diffusione della Xylella ha devastato un territorio, restituendo immagini, emotivamente forti e indelebili di scenari quasi apocalittici, il disseccamento dell’immenso patrimonio di ulivi, nel Salento, si porta dietro ripercussioni assai più gravi e compromettenti dal punto di vista ambientale.
Manu Manu Riforesta è l’associazione di cittadini presieduta dall’artista Ingrid Simon che in Salento, devastato dalla malattia che colpisce milioni di ulivi, ha iniziato a riscattare i primi ettari di quello che era il Bosco Belvedere. Per piantarvi altrettante querce. «Quel panorama grigio adesso è tornato verde».
L’ambizioso progetto dell’associazione Manu Mnau Riforesta! tra Specchia e Corsano
Querce, lecci, frassini, olmi e tanti altri alberi che un giorno formavano il “Bosco Belvedere” torneranno a popolare il cuore del basso Salento.
È lo scopo del progetto “Manu manu riforesta”, ideato a Miggiano da una associazione da anni si batte contro le grandi opere (come la nuova SS275) che erodono spazi e terreno alla natura incontaminata salentina.
Lo scopo principe dell’associazione è creare una foresta che rigeneri l’antico ambiente del ‘Bosco Belvedere’.